CHE COSA É LA “REGOLAZIONE”?

Seppur molti sistemi di regolazione per impianti HVAC possano apparire complicati, e lo siano effettivamente, anche il più sofisticato di essi può essere concettualmente ridotto a pochi elementi fondamentali. Ritorniamo alla vecchia stufa a kerosene. Supponiamo di sentire freddo, e quindi di prendere un fiammifero ed accendere lo stoppino (dopo aver controllato il livello di kerosene). Regoliamo manualmente la manopola dello stoppino a volume alto. Dopo un po’ l’ambiente si riscalda, e noi lo sentiamo, quindi regoliamo nuovamente la manopola, abbassando il volume di fuoco e diminuendo cosi il calore prodotto dalla stufa. Come alternativa, possiamo decidere di girare la manopola in posizione di chiusura totale, interrompendo del tutto la produzione di calore.
In questo processo sono già presenti tutti gli elementi di un sistema di regolazione a circuito chiuso. La “variabile regolata” é la temperatura ambiente della stanza. L’”impianto di processo” é la stufa. La manopola dello stoppino rappresenta l’”organo di regolazione”. Le funzioni di elemento sensibile e di regolatore sono entrambe realizzate dalla persona presente nella stanza. Si può osservare che un uomo in realtà non é un regolatore dotato di una sensibilità molto fine. Nondimeno, egli espleta la funzione di base del sensore-regolatore, che é quella di misurare la variabile regolata, confrontarla con un “valore di riferimento”, o “valore prefissato” (in questo caso, la sensazione personale di benessere) e regolare di conseguenza l’organo di regolazione.
Si osservi che per avere un sistema di controllo é sufficiente la presenza di tre soli elementi: sensore, regolatore, e organo di regolazione. Questi elementi trovano la loro ragion d’essere nel loro asservimento ad un impianto di processo. In questo testo la definizione di impianto di processo é limitata agli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento d’aria (HVAC).

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